Rilevanza delle prestazioni occasionali nel calcolo del limite dei ricavi o compensi dei contribuenti minimi

27.04.2011 11:56

Rilevanza delle prestazioni occasionali nel calcolo del limite dei ricavi o compensi


D. Il contribuente apre una partita IVA nel 2008 con un certo codice attività (commercio al dettaglio), prevede contestualmente di effettuare delle prestazioni occasionali (altra attività di consulenza) per le quali non chiede l’apertura della partita IVA. I compensi eventualmente percepiti per queste collaborazioni rientrano nei ricavi dei minimi, ovvero si cumulano ai fini del limite di 30.000 euro? Oppure rimangono fuori dal regime?


R. Il limite dei 30.000 euro per l’accesso o la permanenza nel regime dei minimi è riferito ai ricavi o compensi percepiti nell’esercizio di imprese arti o professioni.

Nel caso prospettato, di imprenditore che percepisce anche compensi occasionali per prestazioni di consulenza, detti compensi, nel presupposto che costituiscano effettivamente compensi di lavoro autonomo occasionale non rilevanti ai fini dell’applicazione dell’IVA, qualificabili, pertanto, come redditi diversi ai sensi dell’articolo 67 del TUIR, non rilevano per la verifica del superamento del limite dei 30.000 di ricavi o compensi.


L’articolo 1, comma 96, della legge finanziaria 2008, infatti, fa riferimento solo ai ricavi o compensi percepiti da persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni.

 

 

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