La tassa rifiuti: informazioni utili per il contribuente
Sommario
1. Cosa paghiamo con la tassa rifiuti?
2. Il comportamento dei cittadini può influire sulla tariffa dei rifiuti?
3. Altre voci che compongono la tassa rifiuti?
4. Conviene un servizio lasciato ai privati o un servizio gestito in monopolio dallo Stato e dagli enti locali?
5. Come si calcola la tassa dei rifiuti (TARSU)?
6. Informazioni sul web in relazione alla gestione dei rifiuti solidi urbani
Introduzione.
Tutti i cittadini pagano la tassa o la tariffa rifiuti.
Tutti i cittadini ricevono presso la propria abitazione, periodicamente, la bolletta dei rifiuti urbani con la quale pagano la tassa dei rifiuti.
Naturalmente, le modalità cambiano da Comune a Comune.
Infatti, alcuni di noi ricevono una cartella fiscale. Questo avviene nei Comuni che hanno mantenuto la TARSU (Tassa per la Raccolta e lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani).
Altri, invece, ricevono una fattura commerciale; questo accade nei Comuni che sono passati dalla “tassa dei rifiuti” alla “tariffa dei rifiuti” e pagano la TIA (Tariffa Igiene Urbana).
Al di là del tipo di bolletta che riceviamo, tutti siamo obbligati a pagare la tassa rifiuti per il servizio che riceviamo.
E poi, a prescindere dalla terminologia utilizzata, ovvero che si tratti di tassa rifiuti o tariffa rifiuti, il costo del servizio deve essere pagato da “chiunque possegga o detenga a qualsiasi titolo locali esistenti nel territorio comunale”.
1. Cosa paghiamo con la tassa rifiuti?
Con la tassa rifiuti paghiamo semplicemente il servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Molti di voi, tuttavia, si chiederanno in cosa consiste esattamente questo servizio di gestione dei rifiuti urbani.
In Italia con la tassa o la tariffa paghiamo il “Servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani”, ovvero andiamo a sostenere un complesso meccanismo fatto di enti, operai, amministrativi che, organizzati tra loro in maniera più o meno efficiente, costituiscono l’insieme di tutte le attività che consentono di recuperare i rifiuti dalle abitazioni dei cittadini e di smaltire successivamente, e correttamente, tali rifiuti urbani in luoghi appropriati per la loro pericolosità e il disagio che possono creare alla comunità.
Nello specifico, il servizio di gestione dei rifiuti urbani consiste nelle seguenti attività:
1) servizio di spazzamento e lavaggio delle strade; questa attività comprende sia le attività di spazzamento meccanico e manuale sia le attività di lavaggio periodico delle strade
2) raccolta dei rifiuti in forma indifferenziata; questa attività comprende sia la rimozione dei rifiuti indifferenziati attraverso una serie differente di modalità (attraverso i cassonetti, i classici bidoni, la raccolta porta a porta) sia, a causa di pessime abitudini dei cittadini, l'attività di rimozione dei rifiuti abbandonati in aree pubbliche
3) raccolta dei rifiuti in forma differenziata; questa attività prevede la rimozione dei rifiuti differenziati (carta, vetro, plastica, lattine, ecc.) in diverse modalità (cassonetti, bidoni, porta a porta)
4) servizio di trattamento dei rifiuti raccolti nelle forme sopracitate; questa attività consiste nella gestione di complessi impianti di trattamento e recupero come impianti di selezione, compostaggio e valorizzazione dei rifiuti raccolti in forma differenziata ed indifferenziata
5) servizio di smaltimento; questa attività comprende la gestione di impianti di smaltimento finale come gli impianti di termovalorizzazione e le discariche, inclusa la loro gestione post operativa.
Ora, è semplice capire che tutte queste attività hanno un peso sulla tassa dei rifiuti pagata dai cittadini. E il peso dei diversi servizi sulla bolletta, naturalmente, varia da località a località. In linea di massima il servizio di spazzamento incide per il 10-15% del totale, i costi di raccolta per circa il 30-40 %, i costi di smaltimento per il 40-50%, le tasse per il 12-13%.
In molti casi un solo operatore effettua tutti i servizi. In altri casi l’operatore addetto alla raccolta conferisce i propri rifiuti in impianti gestiti da altri operatori.
2. Il comportamento dei cittadini può influire sulla tariffa dei rifiuti?
Certamente. Questo poichè il servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani coinvolge tutti i cittadini. Le abitudini degli stessi determinano un carico di lavoro differente per gli operatori.
Si pensi a comportamenti quotidiani che spesso si danno per scontati come il gettare rifiuti a terra, non organizzare la divisione dei materiali in casa, conferire o meno alcuni rifiuti presso gli appositi centri di raccolta (si pensi agli abiti usati, alle pile scariche, alle bottiglie di vetro ecc ecc), alle abitudini di consumo quotidiano presso i supermercati, in cui potremmo ridurre la produzione di rifiuti con acquisti intelligenti (pensate alle buste per la spesa, ai prodotti con confezioni esagerate rispetto al prodotto che contengono etc etc).
Il servizio di gestione dei rifiuti urbani, sopratutto per le grandi città, è sempre più complesso, sempre più costoso, pieno di insidie gestionali, problemi organizzativi, problemi di budget finanziario; questo poichè il sistema è fatto a sua volta di diversi sistemi di raccolta e da un sistema di impianti che ruota intorno alla gestione dei rifiuti, che è complesso e costoso.
Non dobbiamo dimenticare poi, che tutto il sistema è regolato da leggi ambientali molto severe e sempre più sofisticate e da norme tecniche molto rigorose che rendono più complesso l'intero sistema, rallentano il meccanismo, aumentano spesso i costi di gestione e aumentano, in generale, le difficoltà che gli operatori incontrano nell'assicurare una gestione ottimale del sistema complessivo.
Non bisogna dimenticare, infine, che esistono delle norme europee molto stringenti in tema di smaltimento dei rifiuti. Norme che vanno ad integrarsi a quelle italiane, spesso stringenti e portatrici di standard costruttivi e gestionali molto complessi e costosi.
Quando si paga la bolletta paghiamo quindi la gestione di un meccanismo fatto di diversi servizi, con diversi operatori al proprio interno e regole e regolamenti complessi e difficili da applicare.
3. Altre voci che compongono la tassa rifiuti?
Con la tassa dei rifiuti paghiamo certamente i costi sostenuti dagli enti di gestione per tutto il meccanismo di gestione e smaltimento dei rifiuti. Ma non solo. Paghiamo anche una tassa sull'inquinamento. Infatti, vi è un principio per cui "chi inquina paga" e chi inquina di più paga di più.
In realtà, bisogna distinguere tra i Comuni che applicano la tassa e i comuni che applicano la tariffa.
Per i primi non è previsto l’obbligo di copertura integrale dei costi sostenuti dal Comune stesso per la gestione dei rifiuti urbani: molte opere venivano finanziate con contributi pubblici, i Comuni coprivano una parte dei costi con la fiscalità generale.
Per i secondi, invece, l’obbligo di copertura integrale dei costi invece è esplicita.
Si passa da una situazione in cui lo stato copre le perdite ad una situazione in cui il contribuente è chiamato a pagare interamente i costi del servizio, come avviene nel regime di libero mercato in cui operano i privati.
Non a caso molti sostengono che il passaggio da tassa a tariffa può cambiare la spesa che ogni famiglia sostiene per questo servizio. Alcuni sostengono che si avrà una diminuzione dei costi per i cittadini, poichè ci sarà una responsabilizzazione delle gestione. Altri sostengono, al contrario, che i costi per i cittadini aumenteranno, poichè saranno chiamati a sostenere per intiero i costi della gestione, senza un intervento pubblico di copertura delle perdite di gestione.
4. Conviene un servizio lasciato ai privati o un servizio gestito in monopolio dallo Stato e dagli enti locali?
Il servizio di gestione dei rifiuti urbani per le famiglie è un “monopolio locale legale”. Da sempre gli economisti discutono sulla liberalizzazione di questo e di altri servizi pubblici. La teoria economica, tuttavia, suggerisce che questi settori non possono essere totalmente liberalizzati, ovvero non conviene consentire ad ogni famiglia di scegliere liberamente il fornitore del servizio di gestione dei rifiuti.
Il Metodo tariffario è stato concepito quindi per tutelare il consumatore in un servizio in cui non esiste concorrenza, in cui il libero mercato e le regole stesse della libera concorrenza non potrebbero assicurare un servizio ottimale agli utenti finali. Siamo tutti obbligati a ricevere il servizio di gestione dei rifiuti urbani da un unico gestore, che in questo caso assume la veste di gestore monopolista, e che opera nell’area geografica in cui abitiamo.
5. Come si calcola la tassa dei rifiuti (TARSU)?
Per capire come viene calcolata la bolletta dei rifiuti che pagano tutti i cittadini, dobbiamo prima di tutto capire se siamo sottoposti, nel nostro Comune, alla tassa o alla tariffa.
Supponiamo di essere sottoposti al pagamento della Tassa per lo smaltimento dei rifiuti (TARSU)
In questo caso riceviamo da Comune una “cartella” per il pagamento di una vera e propria tassa.
Il sistema di calcolo della tassa rifiuti è strutturato in questo modo: il Comune in cui si risiede stabilisce una “tariffa al metro quadro” relativa agli utenti domestici. Questa tariffa al metro quadro viene poi applicata alla superficie della nostra abitazione. A questa “tariffa” così calcolata, viene aggiunta un’addizionale (chiamata ex ECA pari al 10% della tariffa).
Non troviamo l'iva poichè la tassa rifiuti è, per l'appunto una tassa. Esiste però una tassa specifica (tributo ambientale provinciale) che viene aggiunta alla bolletta in misura variabile, decisa da ogni Provincia, compresa fra l’1 ed il 5 % del valore della TARSU.
Il sistema di calcolo della tariffa a metro quadro è definito nel Regolamento Comunale che riguarda la Tassa stessa.Quindi, se volete conoscere nello specifico la tariffa al metro quadro della vostra città e dunque della vostra abitazione, andate a consultare il Regolamento Comunale nella parte che riguarda la tassa rifiuti.
ESEMPIO DI CALCOLO TASSA RIFIUTI:
Tariffa metro quadro: 2,00 euro
Addizionale ex ECA = 10% = 0,02 euro
Totale = 2,20 euro metro quadro.
Nel caso di una abitazione di 80 metri quadri la spesa di una famiglia
sarà pari a 176,00 euro l’anno.
Se la Provincia ha deciso una tassa ambientale del 5%, deve essere aggiunta
la cifra di circa 9,00 euro, per un totale di 185,00 euro l’anno.
Infine ci possono essere delle agevolazioni per utenti composti da una sola persona, poichè la tassa non è calcolata sui componenti il nucleo familiare ma sulla superficie dell'abitazione. Per cui, per avere una maggior equa distribuzione della tassa si agisce il tal modo.
6. Informazioni sul web in relazione alla gestione dei rifiuti solidi urbani
Ricordiamo il sito dell’Osservatorio nazionale sui rifiuti, struttura del Ministero dell’Ambiente dedicata a questo settore, all'indirizzo www.osservatorionazionalerifiuti.it. Sul sito è possibile trovare molte informazioni sulla gestione dei rifiuti urbani, sui costi e le tariffe, sulle attività degli Ambiti Territoriali Ottimali.
A livello locale informazioni utili sono disponibili sui siti web dell’Autorità di Ambito, del proprio Comune e del gestore.