Gli adempimenti fiscali a carico dell'amministratore di un nuovo condominio dipendono dalle circostanze.
Controlli in alto, tra i vari articoli, sono riportate nello specifico, a seconda delle esigenze e degli accadimenti condominiali, le varie incombenze dell'amministratore sotto il profilo fiscale.
Pagamenti, ritenute, modelli di dichiarazione come il mod 770, quadro ac del modello unico etc etc.
Le dia una lettura.
Saluti.

abito in un condominio di nuova costruzionee ci autogestiamo. richiedere un cod fisc implicherebbe indicare un amministratore che non abbiamo, perciò in quali sanzioni incorre il condominio o noi singoli condomini se non si apre una propria posizione fiscale ?
grazie

La necessità che un condominio abbia il proprio codice fiscale nasce dal fatto che lo stesso, in quanto sostituto d’imposta, è tenuto ad importanti adempimenti fiscali, quali:
- effettuare e versare le ritenute di acconto, ogni qualvolta corrisponda compensi in denaro o in natura soggetti alle ritenute stesse con rilascio della relativa certificazione
- presentare la dichiarazione dei sostituti d’imposta (modello 770).
Dotare il condominio di un codice fiscale non implica l'obbligo di nomina di un amministratore.
Infatti, la nomina di un amministratore di condominio è obbligatoria nel caso in cui i condòmini siano almeno cinque.
Per i condomini con "non più di quattro condòmini", invece, qualora non si è inteso nominare l'amministratore poichè non vi è l'obbligo di farlo, gli adempimenti fiscali dovranno essere effettuate da uno qualunque dei condòmini che, utilizzando il codice fiscale del condominio medesimo, provvederà ad:
- applicare le ritenute alla fonte,
- ad effettuarne i relativi versamenti e
- a presentare la dichiarazione dei sostituti d'imposta per le ritenute, i contributi e i premi assicurativi.
Saluti.

Buongiorno,
volevo sapere cos'è la ritenuta di acconto del 4% che applicano gli amministratori di condominio per il condominio. Essendo un professionista mi sono ritrovato oltre alla ritenuta d'acconto del 20% anche questa ritenuta del 4%,
Grazie in anticipo

A differenza della ritenuta d'acconto del 20% che deve essere effettuata da tutti i sostituti d'imposta all'atto della liquidazione di fatture ai professionisti, la ritenuta d'acconto del 4% è stata istituita dalla legge finanziaria del 2007 ( legge n. 296 del 2006) e si applica soltanto nell'ambito condominiale, sui corrispettivi dovuti ad imprese per prestazioni relative a contratti di appalto e d'opera in quanto prevista fatturazione con iva. In questo caso si ricorda che sono escluse dall'applicazione delle ritenute del 4% la fornitura di acqua, energia e gas.
Saluti.

Buongiorno,
volevo sapere se il condominio è obbligato a fare il modello 770.
Grazie.

Si, in caso di ritenute e relativi versamenti, il condominio è tenuto a presentare la dichiarazione dei sostituti di imposta, il modello 770.
Per informazioni più dettagliate le consiglio un articolo presente sfogliando tra quelli presenti in cima alla pagina.
Saluti.

Si anche il condomionio ne è soggetto.

Chiedo cortesemente di sapere se per amministrare il mio condominio ho bisogno di aprire partita iva. Premetto che sono pensionato e vorrei semplicemente poter amministrare al meglio il condominio in cui vivo, non essendo del tutto soddisfatto dell'attuale amministratore.
Grazie e distinti saluti.

Signor Carlo,
troverà una risposta esaustiva in uno degli articoli sopra esposti, a pagina 2, dal titolo "profili fiscali dell'amministratore di condominio":
In ogni caso, se lei volesse limitarsi ad amministrare il suo condominio, non è neccessario che lei apra una partita iva.
Saluti e torni a trovarci.

I condomini hanno un proprio codice fiscale? A cosa servirebbe? L'assegnazione di un codice fiscale per un condominio è obbligatoria?
Ringrazio anticipatamente per la cortese risposta.

Si, il condominio è un soggetto obbligato a richiedere e dotarsi di codice fiscale.
Nella domanda di attribuzione del codice fiscale per il condominio devono essere comunicate le generalità dell'amministratore.

Salve, volevo chiedere in che modo posso stabilire con esattezza quali sono le parti comuni di un condominio? Esistono delle regole certe o dei riferimenti?
Il regolamento condominiale dice qualcosa a riguardo?
Grazie per la risposta.

Signor Sergio,
Il riferimento giusto è l'art. 1117 del codice civile, sulle parti comuni dell' Edificio.
L'art. 1117 recita: "Sono oggetto di proprietà comune dei proprietari dei diversi piani o porzioni di piani di un edificio, se il contrario non risulta dal titolo:
1) il suolo su cui sorge l'edificio, le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d'ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili e in genere tutte le parti dell'edificio necessarie all'uso comune;
2) i locali per la portineria e per l'alloggio del portiere, per la lavanderia, per il riscaldamento centrale, per gli stenditoi e per altri simili servizi in comune;
3) le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere che servono all'uso e al godimento comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, gli acquedotti e inoltre le fognature e i canali di scarico, gli impianti per l'acqua, per il gas, per l'energia elettrica, per il riscaldamento e simili, fino al punto di diramazione degli impianti ai locali di proprietà esclusiva dei singoli condomini.
Saluti.